I CENT'ANNI DELLA 'GUZZI
Inviato: 28/03/2021, 11:05
Moto Guzzi compie 100 anni
Da Mandello sul Lario alle strade di tutto il mondo È un cancello rosso di metallo nasconde alla vista un mondo quasi magico, frutto di cento anni di intuizioni, passione, competizioni, innovazione tecnologica, stile, abnegazione e capacità di stare al passo coi tempi senza abbandonare le proprie origini.
Si trova a Mandello del Lario, sponda orientale del lago di Como, in via Parodi 63 e si fregia dell’immagine di un’enorme aquila. È l’ingresso carraio dello stabilimento Moto Guzzi, marchio che oggi compie cent’anni di storia e come pochi altri al mondo è in grado di mantenere intatto il proprio fascino. Luogo per molti versi fuori dal tempo eppure, culla di idee moderne e dirompenti dove ancora oggi si producono – e dove a lungo si produrranno – tutte le Moto Guzzi previste a listino.
«Capacità di innovazione, coraggio nel riuscire ad anticipare i tempi, spirito competitivo, amore per il prodotto e attenzione meticolosa alla qualità delle produzioni sono i talenti che Moto Guzzi ha saputo unire negli anni ad un rapporto unico con il suo territorio. Dal 1921 a oggi, ogni Moto Guzzi è nata nello stabilimento di Mandello, proprio lì dove la storia ebbe inizio esattamente un secolo fa. E tutto ciò continuerà anche nel suo secondo secolo di storia. Un’eccellenza tutta italiana che ha fatto la storia del nostro Paese senza mai invecchiare e che continua a muovere la passione più autentica di migliaia di guzzisti in tutto il mondo».
Già, perché se è vero che Guzzi è 100% orgoglio italiano, è altrettanto indubitabile che il marchio dell’aquila abbia una forza straordinaria anche dall’altra parte del pianeta. Provate a chiedere a un americano o a un australiano cosa pensa delle moto di Mandello...
Una leggenda nata a Genova un secolo fa grazie alla visione di tre uomini compagni d’armi durante la Prima Guerra. Proprio lì Carlo Guzzi e Giorgio Parodi fondarono nel 1921 la Società Anonima Moto Guzzi alla quale, in ricordo dell’amico aviatore Giovanni Ravelli, fu associato il logo dell’aquila ad ali spiegate.
Da lì in poi una storia di successi, tanto sportivi quanto commerciali, che è arrivata ad oggi senza soluzione di continuità. Dalla prima moto uscita dai cancelli di Mandello, la Normale, alle attuali edizioni del centenario, le Moto Guzzi hanno saputo attraversare epoche creando attorno a sé un’aura molto particolare, fatta di modelli che a volte segnavano la via utilizzando la leva tecnologica, mentre altre interpretavano le esigenze della clientela potenziale diventando un fenomeno di costume.
Quale appassionato di moto non è rimasto a bocca aperta di fronte alla Otto Cilindri? Figlia del genio di Giulio Cesare Carcano, un siluro (anche da vedere) capace, nel 1955, di arrivare a 285 all’ora. Il suo albero motore – si dice – costava come venti ciclomotori dell’epoca. E che dire della V7 che oggi, a 56 anni dalla sua prima apparizione, è ancora il modello Guzzi più venduto? Anche lei nacque da un’intuizione di Carcano che, leggenda narra, concepì l’innovativo motore bicilindrico longitudinale per equipaggiare una versione sportiva della Fiat 500. Ma Guzzi è anche stata la moto dei 14 Titoli Mondiali, dei record di velocità, il marchio entrato nell’immaginario collettivo perché utilizzato dalle Forze dell’Ordine, dall’Esercito, dalla Polizia californiana, tedesca e di molte città d’Europa, oltre che dal corpo di guardia del re di Giordania e dai mitici Corazzieri, scorta del Presidente della Repubblica. Ma non si può tralasciare il ruolo che hanno avuto certi indimenticabili modelli come Airone 250 e Galletto nel processo di motorizzazione di massa del nostro Paese negli Anni 50.
E poi c’è l’attitudine ai grandi viaggi, a partire dal 1928 quando Giuseppe Guzzi, fratello del fondatore, raggiunse il Circolo polare artico in sella alla GT 500 Norge. Uno spirito che senza dubbio animerà i partecipanti alle Giornate Mondiali Moto Guzzi del 9-12 settembre prossimo, momento culmine delle celebrazioni di un compleanno davvero speciale.
Da Mandello sul Lario alle strade di tutto il mondo È un cancello rosso di metallo nasconde alla vista un mondo quasi magico, frutto di cento anni di intuizioni, passione, competizioni, innovazione tecnologica, stile, abnegazione e capacità di stare al passo coi tempi senza abbandonare le proprie origini.
Si trova a Mandello del Lario, sponda orientale del lago di Como, in via Parodi 63 e si fregia dell’immagine di un’enorme aquila. È l’ingresso carraio dello stabilimento Moto Guzzi, marchio che oggi compie cent’anni di storia e come pochi altri al mondo è in grado di mantenere intatto il proprio fascino. Luogo per molti versi fuori dal tempo eppure, culla di idee moderne e dirompenti dove ancora oggi si producono – e dove a lungo si produrranno – tutte le Moto Guzzi previste a listino.
«Capacità di innovazione, coraggio nel riuscire ad anticipare i tempi, spirito competitivo, amore per il prodotto e attenzione meticolosa alla qualità delle produzioni sono i talenti che Moto Guzzi ha saputo unire negli anni ad un rapporto unico con il suo territorio. Dal 1921 a oggi, ogni Moto Guzzi è nata nello stabilimento di Mandello, proprio lì dove la storia ebbe inizio esattamente un secolo fa. E tutto ciò continuerà anche nel suo secondo secolo di storia. Un’eccellenza tutta italiana che ha fatto la storia del nostro Paese senza mai invecchiare e che continua a muovere la passione più autentica di migliaia di guzzisti in tutto il mondo».
Già, perché se è vero che Guzzi è 100% orgoglio italiano, è altrettanto indubitabile che il marchio dell’aquila abbia una forza straordinaria anche dall’altra parte del pianeta. Provate a chiedere a un americano o a un australiano cosa pensa delle moto di Mandello...
Una leggenda nata a Genova un secolo fa grazie alla visione di tre uomini compagni d’armi durante la Prima Guerra. Proprio lì Carlo Guzzi e Giorgio Parodi fondarono nel 1921 la Società Anonima Moto Guzzi alla quale, in ricordo dell’amico aviatore Giovanni Ravelli, fu associato il logo dell’aquila ad ali spiegate.
Da lì in poi una storia di successi, tanto sportivi quanto commerciali, che è arrivata ad oggi senza soluzione di continuità. Dalla prima moto uscita dai cancelli di Mandello, la Normale, alle attuali edizioni del centenario, le Moto Guzzi hanno saputo attraversare epoche creando attorno a sé un’aura molto particolare, fatta di modelli che a volte segnavano la via utilizzando la leva tecnologica, mentre altre interpretavano le esigenze della clientela potenziale diventando un fenomeno di costume.
Quale appassionato di moto non è rimasto a bocca aperta di fronte alla Otto Cilindri? Figlia del genio di Giulio Cesare Carcano, un siluro (anche da vedere) capace, nel 1955, di arrivare a 285 all’ora. Il suo albero motore – si dice – costava come venti ciclomotori dell’epoca. E che dire della V7 che oggi, a 56 anni dalla sua prima apparizione, è ancora il modello Guzzi più venduto? Anche lei nacque da un’intuizione di Carcano che, leggenda narra, concepì l’innovativo motore bicilindrico longitudinale per equipaggiare una versione sportiva della Fiat 500. Ma Guzzi è anche stata la moto dei 14 Titoli Mondiali, dei record di velocità, il marchio entrato nell’immaginario collettivo perché utilizzato dalle Forze dell’Ordine, dall’Esercito, dalla Polizia californiana, tedesca e di molte città d’Europa, oltre che dal corpo di guardia del re di Giordania e dai mitici Corazzieri, scorta del Presidente della Repubblica. Ma non si può tralasciare il ruolo che hanno avuto certi indimenticabili modelli come Airone 250 e Galletto nel processo di motorizzazione di massa del nostro Paese negli Anni 50.
E poi c’è l’attitudine ai grandi viaggi, a partire dal 1928 quando Giuseppe Guzzi, fratello del fondatore, raggiunse il Circolo polare artico in sella alla GT 500 Norge. Uno spirito che senza dubbio animerà i partecipanti alle Giornate Mondiali Moto Guzzi del 9-12 settembre prossimo, momento culmine delle celebrazioni di un compleanno davvero speciale.